Gli shogaoli sono delle componenti dello zenzero dalla caratteristica particolarmente pungente, che si ritrovano al suo interno nel momento in cui viene essiccato o leggermente riscaldato. Essi sono in grado di attivare i recettori delle spezie sulla lingua e risultano essere due volte più pungenti del gingerolo. Il più importante rappresentante degli shogaoli è il 6-shogaolo di cui andremo a trattare nel seguente articolo.
Numerosi studi scientifici hanno dimostrato che il 6-shogaolo ed altre molecole sono in grado di produrre una serie di proprietà benefiche. Tra le più ricorrenti vi sono quelle anti-ossidanti, anti-tumorali ed anti-infiammatorie. Se non altro sono proprio il 6-shogaolo ed il 6-gingerolo a vietare la produzione di leucotrieni, prostaglandine, interleuchina IL-1, TNF-α e COX2 ed a combattere alcune tipologie di tumori come quello al colon, allo stomaco, alla pelle, al seno, al fegato ed alla prostata.
L’unico caso in cui lo zenzero ha proprietà benefiche meno efficienti è quando viene cotto, trasformandosi di conseguenza in zingerone, un composto caratterizzato da un aroma speziato che tende al dolce. Sostanzialmente possiamo dunque affermare che lo zenzero essiccato apporta più benefici di quello cotto o fresco. L’eccessiva cottura dell’alimento lo porta ad avere meno sostanze pungenti e salutari.
Proprietà benefiche
Analizzando chimicamente i composti di shogaolo è stato dimostrato che gli stessi sono in grado di apportare proprietà antinfiammatorie, antitumorali, antiossidanti, neuro-protettive e gastro-protettive all’organismo.
Analizzando poi le capacità antimicotiche del gingerolo e dello shogaolo si è constatato che esiste una specie africana di zenzero molto più efficace per quanto riguarda i rispettivi composti, rispetto a quella indonesiana particolarmente diffusa. In caso di malattie fungine lo zenzero africano si è rivelato infatti 3 volte più efficace nel combatterle.
Antitumorale o anti-cancerogeno
Il 6-gingerolo, composto presente nello zenzero, che si trasforma poi in 6-shogaolo con l’essiccazione, è in grado di interagire con un recettore cellulare che è coinvolto nella crescita di un tumore esistente. Legandosi ad esso permette di vietare l’accrescere della neoplasia, nonché il relativo sviluppo.
Lo zenzero è infatti una delle spezie più consumate, sia a causa delle varie capacità calmanti e digestive, sia per le proprietà antitumorali di cui è dotato. Il 6-gingerolo, in particolare, inibisce la vascolarizzazione dei tumori, impedendogli dunque di nutrirsi e di crescere. Quando essiccato, lo zenzero trasforma il gingerolo in shogaolo e le proprietà benefiche diventano 2 volte più efficaci.
Anti-cancro al seno
Un noto studio ha dimostrato che il 6-shogaolo è molto più efficace nel combattere e curare il cancro al seno del comune farmaco chemioterapico convenzionale. Il composto distrugge le cellule staminali del cancro presenti alla radice ed inibisce in tal modo la diffusione e la conservazione del tumore.
Le cellule staminali presenti all’interno del tumore sono in quantità minime, ma posseggono capacità rigeneranti ed immortali e sono in grado di resistere ai comuni farmaci chemioterapici. Per far sì che la cura al cancro al seno funzioni è fondamentale distruggere queste cellule alla radice. Mediante l’assunzione di zenzero essiccato contenente il 6-shogaolo è possibile eliminare il problema ed affiancare le chemio nella cura del cancro.
Antinfiammatorio e anti-analgesico
Alcune ricerche scientifiche hanno dimostrato che lo zenzero – ed in particolare il composto 6-shogaolo e 6-gingerolo di cui è dotato – presenta un’elevata azione antinfiammatoria, tanto da risultare molto più efficiente e potente di farmaci come ibuprofene e betametasone.
Prendendo d’esempio l’osteoartrite o l’artrite reumatoide, l’ibuprofene non è in grado di inibire la produzione di citochine, come invece accade con l’assunzione di betametasone e zenzero, i cui effetti sono a pari merito. La differenza sostanziale risiede nel vantaggio dello zenzero di non possedere effetti collaterali (gonfiore, debolezza muscolare, aritmia), causati invece dal cortisone presente nel betametasone.
Eliminazione del diabete
È stato dimostrato da diversi studi che lo zenzero è in grado di aiutare a combattere il diabete, agendo sul metabolismo dei carboidrati presenti all’interno dell’organismo. In particolare sono proprio il 6-shogaolo ed il 6-gingerolo ad attivare queste proprietà anti-glicemiche, mediante l’aumento del glutatione, ovvero un regolatore delle tossine cellulari.
Aumentando l’assorbimento del glucosio e diminuendone la tolleranza, i due composti sono in grado di combattere il problema alla radice. Altri sudi hanno poi affermato che il gingerolo e lo shogaolo aumentano l’attività enzimatica e la produzione di glutatione, diminuendo di conseguenza il colesterolo lipoproteico e rendendo l’organismo più tollerante all’assunzione di glucosio.
Combattere l’Alzheimer
Come accennato già precedentemente, lo zenzero – ed in particolar modo i composti di shogaolo e di gingerolo – è dotato di proprietà antiossidanti che si rivelano essere particolarmente efficienti nella cura dell’Alzheimer. È stato dimostrato che gli stessi sono in grado di supportare in maniera neuroprotettiva le cellule, evitandone il deterioramento della membrana mitocondriale, nonché la frammentazione del DNA. Conclusivamente è possibile affermare che lo zenzero è in grado di regolare la produzione di glutatione nelle cellule nervose – in particolare in quelle di neuroblastoma-, riducendo in tal modo il rischio di Alzheimer.